NONVIOLENZA IN AZIONE (2022)

I ritratti di oltre 100 persone, le loro idee ed azioni nonviolente: con cui anche le più difficili situazioni possono essere risolte con creatività, coraggio e coerenza.
Si tratta di conflitti militari, politici, economici e sociali (nel prossimo volume, nel 2023, la difesa dell’ambiente), avvenimenti di grandissimo valore ma quasi sconosciuti, assenti o minimizzati da quasi tutti i libri di storia.
Si parte da millenni fa per arrivare ai nostri giorni, con figure maschili e molte femminili (troppo spesso in ombra, cancellate dalla storia ufficiale, che ricorda quasi solo sovrani, condottieri, filosofi, politici e artisti maschi). Nonviolenti per ispirazione spirituale-religiosa (Siddharta, Gesù, Francesco, M. L. King, Dalai Lama, Giovanni XXIII, Romero), altri più impegnati in difesa dell’ambiente (Mendes, Fukuoka, Vandana, Illich, Langer, L. Conti, Zavalloni), contro le guerre (Thoreau, Tolstoj, Jägerstätter, Russell, Capitini, don Milani) o per la giustizia e la libertà (Gracchi, Zola, Matteotti, Dolci, Rostagno, Impastato).
Dagli scioperi degli schiavi nell’Egitto del 1100 a.C. e l’Aventino della plebe romana, all’incredibile tregua del Natale 1914 tra soldati francesi e tedeschi; dalle difese popolari nonviolente di Danimarca e Norvegia che battono gli occupanti nazisti, alla rivoluzione portoghese “dei garofani” del 25.4.1974. Nei 101 capitoli, si scoprono anche Federico II, che “conquista” Gerusalemme senza colpo ferire (e viene scomunicato) e la profonda vena nonviolenta di Rosa Luxemburg, dipinta dai benpensanti come sanguinaria.
Nonviolenza non è “resistenza passiva” ma lotta, non-collaborazione, forza della verità.
La ritroviamo in persone straordinarie, come Gesù o Gandhi e in grandi lotte collettive, sempre più frequenti nel ‘900: delle 323 rivoluzioni del periodo 1900-2006, è vittorioso il 56% delle 100 nonviolente e solo il 26% delle 223 armate.
Clamoroso il confronto tra le 30mila vittime nella lotta nonviolenta dell’India (su 300 milioni di abitanti) e le 300mila della lotta armata algerina (su 20 milioni): una vittima contro 150.